Il sale fa male? Come potremmo limitarne il consumo?

Molte sono le polemiche nate riguardo all'utilizzo del sale in cucina. Alcuni dicono che sia da evitare perché la sua sapidità sovrasta prepotentemente il gusto originale delle pietanze‚ altri‚ invece‚ affermano che sia totalmente da bandire dalle nostre tavole poiché altamente nocivo per la salute‚ soprattutto per quella delle nostre arterie.

La verità‚ come sempre‚ sta nel mezzo. Il sale non fa male se si rispetta il limite di consumo giornaliero che è pari a 5 grammi (corrispondente a circa 2 cucchiaini da tè).

Un abuso di sale‚ infatti‚ al di là dei noti effetti sulla pressione sanguigna‚ potrebbe favorire i processi che determinano l'insorgere di aterosclerosi‚ patologie renali e cardio-cerebrovascolari‚ osteoporosi ed alcuni tumori.

Dall'altra parte‚ però‚ eliminare completamente il cloruro di sodio dalla nostra dieta non rappresenta la scelta ideale. Il sale‚ infatti‚ è fondamentale per l'omeostasi cellulare ovvero per mantenere tutte le funzioni dell'organismo in perfetto equilibrio biochimico tra loro‚ per il mantenimento del rapporto idroelettrolitico‚ per l’equilibrio acido-base e per gli impulsi nervosi.

Adoperare erbe aromatiche‚ spezie‚ aceto‚ limone e aglio essiccato e restringere il consumo di cibi industriali‚ affettati e formaggi stagionati sono valide soluzioni che ci consentono di non superare il limite di utilizzo quotidiano e che‚ allo stesso tempo‚ ci aiutano a mantenere la nostra cucina vivace‚ saporita e soprattutto salutare.

#nutrizione #longevità #dietamediterranea #dieta #provacostume#alimentazione #ritenzioneidrica #sale #clorurodisodio
#nutrizionistapalermo